A cosa servono gli antibiotici e quando sono stati scoperti
Nel 1928, Alexander Fleming isolò la penicillina, il primo antibiotico mai conosciuto. Questa contrastava la proliferazione batterica, e difatti gli antibiotici sono farmaci utilizzati per curare le infezioni causate da batteri. Tuttavia, per la loro produzione in massa si dovettero aspettare gli anni '40, durante la seconda guerra mondiale.
"Ad oggi, in base agli allarmanti dati epidemiologici e all'assenza di nuovi antibiotici, si rende necessaria un'urgente revisione della politica di utilizzo degli antibiotici e un'urgente rivalutazione delle prescrizioni antibiotiche in base a una rivalutazione critica delle indicazioni" [1].
Prima dell'avvento di queste medicine, l'ammorbamento da microrganismi era spesso fatale e l'unica soluzione era la rimozione chirurgica del tessuto infetto. La loro scoperta ha rivoluzionato la medicina moderna e ha permesso di salvare milioni di vite. [2]
Effetto antibiotico: come agisce
Se lo scopo è quello di uccidere o impedire la crescita e riproduzione di cellule batteriche, le modalità per farlo possono differire.
"... ogni terapia antibiotica deve essere efficace, mirata e rispettare al meglio l'ecologia batterica, il che implica che deve essere ragionata e giustificata" [3].
Si può dividere il meccanismo d'azione degli antibiotici in diverse categorie d'inibizione:
- Della sintesi della parete cellulare, come la penicillina che rende i batteri vulnerabili alla lisi o alla distruzione.
- Della sintesi proteica, come la tetraciclina e l'azitromicina, bloccando la crescita e riproduzione delle proteine batteriche.
- Della produzione dell'acido nucleico, come la ciprofloxacina e la rifampicina che ne impediscono replicazione e diffusione.
- Della membrana cellulare, come la polymyxina B che danneggiandola causa la morte dei batteri.
- Dell'enzima specifico, come l'isoniazide, che va' a ledere così la loro sopravvivenza.
In generale, l'effetto di un antibiotico è nefasto per le cellule batteriche, così da essere benefico per l'organismo, senza causare danni alle cellule dell'ospite.
Antibiotici: dopo quanto fanno effetto nel corpo
È importante avere una buona comprensione di quanto tempo ci vorrà per vedere i risultati del trattamento. Tuttavia, la risposta può variare in base al tipo di pillole prescritte e alla gravità dell'infezione. Ecco una panoramica generale che mostra dopo quanto fanno effetto gli antibiotici più comuni, per lo meno per quanto riguarda i primi segni di miglioramento:
Penicillina | circa 24-48 ore | |
Amoxicillina | da 24 a 72 ore | |
Cefalosporine | da 24 a 72 ore | |
Macrolidi | da 48 a 72 ore | |
Fluorochinoloni | da 48 a 72 ore |
Anche dopo i primi miglioramenti è fondamentale completare l'intero ciclo prescritto dal medico per garantire l'eradicazione completa dell'infezione batterica.
Cosa si intende per "una classe" di antibiotici
I medici hanno una vasta scelta di farmaci che agiscono su tantissimi batteri, consentendo loro di decidere il trattamento più appropriato. Non ci deve essere il problema di domandarsi dove comprare antibiotici, in quanto si trovano in ogni farmacia.
Quando ci si riferisce a "una classe" di antibiotici, si fa infatti riferimento a un gruppo di medicine che condividono un meccanismo d'azione similare e spesso presentano anche proprietà chimiche e strutturali simili. [4]
Alcuni esempi di classi sono:
- Beta-lattamici (penicillina, cefalosporina, carbapenemici)
- Macrolidi (azitromicina, claritromicina)
- Chinoloni (ciprofloxacina, levofloxacina)
- Tetracicline (doxiciclina, minociclina)
- Sulfamidici (trimetoprim-sulfametossazolo)
Inoltre, conoscere la classificazione può aiutare a prevedere gli effetti collaterali o le interazioni farmacologiche potenziali, permettendo di scegliere la terapia più appropriata per il paziente. [5]
Antibiotico per il mal di gola: qual è il più utilizzato
Le infezioni batteriche delle vie respiratorie superiori sono tra le più diffuse e frequenti.
L'antibiotico per il mal di gola agisce uccidendo i batteri che causano l'infezione alla base del sintomo. I più comuni responsabili sono lo Streptococcus pyogenes (anche detto beta-emolitico di gruppo A) e il Mycoplasma pneumoniae.
Per il trattamento del mal di gola sono inclusi la penicillina, l'amoxicillina, le cefalosporine, i macrolidi e i fluorochinoloni.
È importante notare che, quando la causa è un virus, come per esempio il covid variante Omicron, servono altri rimedi.
Antibiotici per la cistite: quali funzionano
Quando vi è un'infezione delle vie urinarie, che coinvolge principalmente la vescica, si parla allora di cistite. Si manifesta con sintomi come dolore o bruciore durante la minzione, frequenza urinaria aumentata e talvolta urine torbide o sanguinolente.
Gli antibiotici per la cistite vanno a ledere i batteri più comuni coinvolti, che sono l'Escherichia coli (80-90% dei casi), ma anche Klebsiella, Proteus, Enterobacter e Staphylococcus saprophyticus.
I dottori sfruttano dunque la fosfomicina, le fluorochinoloni, le cefalosporine, le penicilline e i sulfamidici, a seconda del grado di complicazione ed eventuali allergie.
È importante bere molta acqua per aiutare a liberare l'infezione e alleviare i sintomi, e seguire eventuali altri consigli forniti così da ridurre il rischio di recidive.
"Sono disponibili documenti separati di linee guida EAU riguardanti le infezioni urologiche pediatriche e le infezioni in pazienti con disfunzione neurologica del tratto urinario" [6].
Quale antibiotico per denti è il migliore
Le infezioni dentali possono essere causate da batteri che penetrano attraverso la carie o lesioni alle gengive. In alcuni casi si può sviluppare un ascesso dentale, che è una sacca di pus che si forma all'interno o intorno al dente.
Un antibiotico per denti comunemente utilizzato per questo bisogno può essere l'amoxicillina, così come anche il metronidazolo, la penicillina e la clindamicina. La scelta dipenderà dal tipo di infezione, dal paziente e dalla gravità. Spesso la prescrizione avviene quando risultano complicanze diffuse in altre parti del viso, come la mascella.
Altre volte, servono da profilassi prima di interventi dentali, come estrazioni o chirurgia.
È importante notare che questi medicinali non sono la cura definitiva per denti infetti. Il trattamento richiede una combinazione di cure specifiche, come la pulizia e il drenaggio dell'ascesso.
Antibiotici ad ampio spettro: che cosa si intende
Ci sono casistiche in cui non si è a conoscenza del tipo di batterio, oppure in cui è necessario agire su più apparati.
Gli antibiotici ad ampio spettro sono farmaci generici o non che agiscono contro un'ampia varietà di batteri. Ecco alcuni esempi:
Macrolidi | Contro molti Gram-positivi e alcuni Gram-negativi nelle vie urinarie, respiratorie e nella pelle. Particolarmente efficaci per malattie sessuali. |
Amoxicillina | Come sopra, con la differenza che appartiene alle penicilline e che è meno efficace per patologie sessualmente trasmissibili. |
Cefalosporine di terza generazione | In aggiunta all'apparato urinario e respiratorio anche per la cura delle meningi. |
Tetracicline | Possono essere meno efficaci contro i microrganismi più resistenti relativi agli stessi apparati già menzionati. |
Fluorochinoloni | Antibiotici sintetici a largo spettro potenti anche per meningiti, encefaliti e otiti. |
Zitromax (azitromicina) antibiotico: una prima scelta
A proposito di antibiotici a largo spettro, ecco quello sviluppato dalla Pfizer e approvato dalla FDA nel 1991. Si tratta di Zitromax (azitromicina), antibiotico macrolide utile per infezioni respiratorie, delle vie urinarie, cutanee e dell'orecchio medio come l'otite, oltre che per la clamidia.
Il principio attivo, l'azitromicina, agisce bloccando la produzione di proteine batteriche essenziali. Uno dei principali benefici è la sua lunga durata di azione, che consente di assumerlo una sola volta al giorno per un periodo di 3-5 giorni, a seconda della patologia trattata.
Augmentin (amoxicillina) antibiotico: un'opzione simile ma diversa
Un po' più antecedente di nascita, ovvero risalente al 1981 con approvazione nel 1984, c'è un altro farmaco sul genere. Si tratta di Augmentin (amoxicillina) antibiotico, che funziona bloccando la produzione di pareti cellulari batteriche e trattando dunque efficacemente anche le infezioni causate da batteri resistenti ad altri tipi di farmaci similari.
"Le più importanti linee guida per il trattamento della polmonite acquisita in comunità (CAP) indicano l’amoxicillina come farmaco di prima scelta, tuttavia mancano indicazioni evidence-based circa la durata" [7].
I dosaggi dell'Augmentin variano a seconda della patologia trattata, ma generalmente vengono somministrati in dosi di 250-500 mg ogni 8 ore o 875 mg ogni 12 ore.
Antibiotici senza ricetta: quando si possono ottenere
Il rischio dell'auto-diagnosi è spesso dietro l'angolo, e molte persone desiderano ottenere i propri rimedi recandosi in farmacia come se niente fosse. Codesti medicinali possono avere effetti collaterali significativi, e dovrebbero essere utilizzati solo quando strettamente necessario e sotto supervisione competente.
Esistono alcuni paesi in cui la vendita di antibiotici da banco è consentita. In questi casi, tuttavia, ciò si limita a tipi specifici di medicamenti e in dosaggi molto bassi.
In sintesi, l'acquisto di antibiotici senza ricetta è generalmente impossibile o sconsigliato.
Antibiotici e antinfiammatori insieme: è pericoloso?
Alcune patologie possono richiedere l'utilizzo concomitante di più rimedi, ma ci vuole sempre molta attenzione e competenza da parte del professionista sanitario per non incappare in problematiche da interazione sbagliata.
Ecco di seguito un elenco puntato dei principali punti da tenere in considerazione sull'utilizzo di antibiotici e antinfiammatori insieme:
- I primi sono utilizzati per trattare infezioni batteriche, mentre i secondi sono impiegati per ridurre l'infiammazione e il dolore.
- L'utilizzo simultaneo può rappresentare un rischio per la salute, interferendo con lo scopo del trattamento e aumentando la probabilità di reazioni indesiderate.
- Gli antinfiammatori possono interferire in quanto l'infiammazione stessa è un meccanismo di difesa del corpo contro l'infezione batterica.
- D'altro canto, questi ultimi possono mascherare i sintomi di un'infezione batterica, rendendo più difficile la diagnosi e il trattamento corretti.
Alcol con antibiotici: si può bere?
Ci sono accortezze riguardanti anche le associazioni tra cibi o bevande e medicine. In generale, non è consigliabile consumare alcolici durante il trattamento, che sia prima o dopo i pasti. L'assunzione simultanea di alcol con antibiotici può interferire aumentando il metabolismo di questi, riducendone l'efficacia terapeutica.
Metronidazolo e tinidazolo possono causare una reazione disulfiram-simile quando assunti con alcolici, e questa prevede vampate di calore, palpitazioni, sudorazione e nausea.
Inoltre, con antibiotici e alcol ci può essere una compromissione del sistema immunitario, aumentando così i rischi di malattia. Pertanto, è sempre meglio evitare.
Antibiotici naturali: piante, spezie e altro ancora
Ci sono parecchie sostanze naturali con proprietà antimicrobiche. Alcuni dei migliori antibiotici naturali in commercio includono:
Olio di origano | in particolare in capsule o olio essenziale diluito contro Staphylococcus aureus e Pseudomonas aeruginosa. |
Curcuma | spezia asiatica, grazie alla curcumina può fungere da ottimo integratore antibatterico. |
Aglio | contiene allicina con elogiate proprietà antimicrobiche, inoltre rafforza il sistema immunitario. |
Echinacea | originaria del Nord America, è un immunostimolante e antimicrobico, in particolare per influenza e raffreddore. |
Miele di Manuka | proveniente da Nuova Zelanda e Australia, soprattutto utile per l'Helicobacter pylori, responsabile di ulcere gastriche. |
Tea tree oil | utile antimicrobico contro virus, batteri e funghi, specialmente impiegato quando si ha a che fare con acne e problematiche cutanee. |
È importante notare che, sebbene questi antibiotici naturali siano generalmente considerati non pericolosi, è sempre meglio consultare un operatore sanitario prima del loro consumo, soprattutto se si stanno già assumendo altri farmaci.
Effetti collaterali dell'antibiotico che devi considerare
Anche i rimedi più sicuri e ben tollerati possono generare qualche reazione avversa. Tra gli effetti collaterali degli antibiotici possono esserci, in ordine dai più comuni ai meno frequenti:
- Diarrea e bruciore dello stomaco
- Nausea e debolezza
- Infezioni fungine come la candida
- Resistenza: l'uso eccessivo o scorretto degli antibiotici può contribuire alla crescita di batteri resistenti, rendendo più ostico il trattamento le volte future.
- Rash cutaneo
- Allergie
Come disintossicarsi dagli antibiotici con successo
Essendo che il corpo in stato normale non assume terapie risolutive, se ne deduce che dopo di esse possa essere buona norma ripristinarlo, a partire da un riequilibrio, per esempio, della flora batterica sana.
Dunque, come disintossicarsi dagli antibiotici? Per prima cosa l'ideale è assumere probiotici resistenti agli stessi attraverso alimenti fermentati come lo yogurt e il miso, o mediante integratori specifici. Anche bere molta acqua aiuterà a eliminare le tossine dai reni e dall'organismo nel complesso.
La dieta, sana e nutriente, dovrebbe essere un must, evitando zuccheri e processati, prediligendo prodotti freschi, verdure, frutta, proteine vegetali o carni bianche.
Infine, una buona ripresa dell'attività fisica, sia anche attraverso camminate giornaliere e qualche esercizio casalingo, così da stimolare il sistema linfatico e per una miglior circolazione, favorendo l'eliminazione delle tossine.
Antibiotici e le loro controindicazioni: cosa considerare
Ci sono accortezze da valutare prima di iniziare una terapia. Gli antibiotici hanno controindicazioni a cui prestare bene attenzione, soprattutto in caso di:
- Infezioni virali, poiché sono inefficaci contro il raffreddore comune, l'influenza e la maggior parte dei casi di bronchite
- Allergie farmacologiche, ovvero se si ha una storia di reazioni allergiche ad un particolare medicinale o categoria
- Malattie renali o epatiche
- Basse difese immunitarie
- Assunzione di anticoagulanti o pastiglie per il diabete
- Terapia ormonale e pillola anticoncezionale in corso
Antibiotici in gravidanza: cosa dicono i dottori
Quando una donna è in dolce attesa, non significa che non si possa ammalare. Tuttavia, gli antibiotici in gravidanza non sono tutti sicuri, andrebbero evitati o somministrati solo sotto stretto controllo medico. Infatti ci saranno differenze legate sia agli ingredienti, sia al mese della gravidanza e alle caratteristiche della mamma da un punto di vista clinico.
Cosa non fare sotto antibiotici
È bene rimembrare di non compiere alcune azioni durante i trattamenti. Ci sono cose da non fare sotto antibiotici, come non assumerli secondo prescrizione e saltare dosi, condividerli con altre persone siano anche familiari, e assumerne di scaduti. Anche prenderli a stomaco vuoto è da evitare per una maggiore aggressività verso i tessuti intestinali.
Il riposo è anch'esso molto importante, così come l'accortezza del vestiario e l'evitamento di situazioni in cui lo sbalzo di temperatura è troppo alto. La biancheria da letto dovrebbe essere cambiata con più frequenza, così come i vestiti che si indossano in quanto la sudorazione sarà con molta probabilità aumentata.
Infine, mai affidarsi ai consigli dispensati solo online quando si tratta di salute, ma sempre a professionisti sanitari.