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Domande frequenti (FAQ)

Il vasto mondo dei farmaci è pieno di temi ed argomenti che possono essere di interesse per chi è alla ricerca del giusto prodotto atto a risolvere le sue problematiche di salute.

All'interno di questa pagina andiamo a rispondere ad alcune delle domande più comuni per chi spagina farmacie in cerca di soluzioni.

FAQ

La stragrande maggioranza delle medicine in vendita o a disposizione delle aziende ospedaliere ha una ben precisa forma.

In farmacologia l'aspetto di un prodotto medicinale ha un termine ben preciso per essere definito: forma farmaceutica; la più popolare tra le forme farmaceutiche è quella della compressa, o pillola secondo il gergo italiano. Esistono quattro grandi categorie di forme per gli elementi medici: solide, semi-solide, liquide e gassose, ognuna con vantaggi e svantaggi ben precisi.

Secondo moltissimi studi e ricerche le compresse sono la maniera più comoda per ottenere l'adesione di un paziente al completamento di una terapia (in terminologia specifica compliance).

Una compressa non è altro che un cilindro solido con bordi smussati ed eventuali segni di rottura per semplificare la suddivisione in porzioni ridotte. Il rivestimento della compressa può essere fatto in una pletora di maniere diverse, in base al funzionamento del medicinale; attraverso il rivestimento è possibile creare medicinali gastro-resistenti o strumenti a rilascio modificato.

Una pillola ha diversi vantaggi: ha un processo produttivo a basso costo, sono semplici da realizzare, permettono un dosaggio accurato e in generale sono semplici da accettare per il paziente. Chimicamente parlando le pillole sono chimico-fisicamente stabili rispetto a sciroppi o aerosol ed hanno il vantaggio di essere modificabili tramite i rivestimenti. Una volta ingoiata la pillola viene digerita dal sistema gastro-intestinale che ne permette il rilascio dei principi attivi; questi con la digestione vengono processati e, a seconda del rivestimento, rilasciati nel sistema circolatorio.

La forma farmaceutica più popolare nel mondo dei medicinali contro la disfunzione erettile è senza dubbio la compressa ma non è l'unica presente; un'altra soluzione molto popolare ed efficace è rappresentata dai composti medicali sintetizzati sotto forma di gelatina.

Le gelatine si possono ingerire in forma pura o si possono sciogliere in acqua o altra bevande. L'ingerimento in forma pura è indicato per chiunque abbia problemi con la deglutizione di una compressa mentre lo scioglimento della gelatina in una bevanda permette un' ingestione ancora più semplice.

In entrambi i casi è possibile scegliere tra medicinali di diversi gusti, così da accontentare le proprie papille gustative.

No, la consultazione del proprio medico di base non è obbligatoria prima di acquistare un farmaco ma è fortemente consigliata.

Un medico ha il compito di stabilire lo strumento più efficace per poter risolvere una condizione medica o un problema.

Alcune tipologie di farmaci invece sono acquistabili soltanto previa l'esibizione di una prescrizione medica, ovvero di un documento firmato dal professionista di turno in cui si spiegano le motivazioni per l'assunzione di una medicamentazione.

Questo documento è anche chiamato con un nome comune che ricordo il mondo casalingo della cucina: ricetta. Tecnicamente è possibile riempire un modulo online per poter ricevere una ricetta digitale ma questo non prescinde dall'anamnesi del medico di base, sempre molto utile per valutare l'entità dei problemi e la loro possibile soluzione.

La disfunzione erettile è una malattia che affligge un grande numero di uomini e che diventa comune con l'avanzare dell'età. Questo disturbo porta all'incapacità, per il sesso maschile, di ottenere e mantenere un'erezione. Le cause sono molteplici: problemi cardiovascolari, problemi arteriosi o traumi peninei; la causa più comune è da riscontrarsi in problematiche endocrine a causa dell'andropausa che naturalmente colpisce gli uomini con l'invecchiamento.

Un medicinale contro la ED (erectile dysfunction come viene conosciuta nei paesi anglofoni) funziona andando ad inibire un enzima chiamato PDE5, enzima che ha il compito di regolare il flusso di sangue nella zona genitale. Così facendo la zona si rilassa ed i corpi cavernosi del membro vengono irrorati di sangue; queste condizioni, aggiunte ad una corretta stimolazione sessuale, permettono l'ottenimento di erezioni poderose in grado di durare per molto tempo.

Tutti i medicinali possono avere effetti collaterali: è l'insorgenza degli stessi a variare.

I principi attivi combattono la disfunzione manipolando sempre gli stessi enzimi, in questa maniera gli effetti collaterali tendono ad essere uniformi anche cambiando produttore del medicinale.

Gli effetti più comuni comprendono: rossore al viso, cefalea, vertigini, vampate di calore, visione offuscata, fotosensibilità, congestione nasale o bruciore di stomaco.

Assumere i medicinali contro la disfunzione erettile insieme a dei nitrati, invece, sul portare a problemi molto più gravi a causa di interazioni indesiderate tra principi attivi con bruschi cali di pressione.

La conservazione dei medicinali è uno degli elementi più importanti da tenere chiaro in mente quando si acquista e si fa utilizzo di prodotti dell'ambito farmaceutico.

Ogni libricino di istruzioni mignon contenuto all'interno del contenitore in cartone presenta sotto forma di istruzioni anche i migliori consigli da seguire per massimizzare il tempo di sopravvivenza del principio attivo.

In linea di massima è bene tenere i medicinali al riparo dai fotoni (ovvero dai raggi solari), in luoghi asciutti e al chiuso; in questa maniera si limitano le possibilità di ossidazione di eccipienti, rivestimenti e molecole attive.

Ogni medicinale ha anche una data di scadenza che rimane tale a prescindere dal metodo di conservazione: una volta superata tale data il medicinale va gettato nelle apposite isole ecologiche sparse per i paesi, le città e le provincie italiane.

Che succede al medicinale una volta superata la fatidica data di scadenza?

La data di scadenza in realtà simboleggia il momento in cui il principio attivo che determina le qualità farmacologiche del prodotto smette di avere la massima efficienza: superato il periodo descritto sul retro della confezione un medicinale è meno efficace ma non riesce comunque a provocare problemi di intossicazione.

Non tutti sanno che il sildenafil, l'ingrediente attivo del Viagra, è utilizzato anche in occasioni diverse dalle disfunzioni erettili.

Con dosaggi diversi è infatti molto utile per trattare la PAH o Ipertensione arteriosa polmonare, una malattia pericolosa condizione dell'apparato respiratorio.

Il sildenafil, con la sua capacità di migliorare l'afflusso di sangue alle zone erogene del corpo, è utilizzato anche come medicina contro la disfunzione sessuale femminile o il disturbo dell'eccitazione sessuale femminile. Con una migliore circolazione sanguigna migliora la sensibilità nervosa, diminuisce il dolore derivante dall'atto penetrativo e aumenta il livello di lubrificazione.

L'altro farmaco molto importante nella lotta alle disfunzioni, il Tadalafil, ha un utilizzo secondario molto interessante. In dosi particolari è infatti utilizzato per permettere il trattamento e la gestione della BPH, ovvero l'ipoplasia prostatica benigna.

All'interno del territorio italiano il mondo dei farmaci generici deve ancora prendere piede in maniera priva di limitazioni. Questo farmaco, conosciuto anche con il nome di equivalente, può vantare medesima efficacia e tutela dei farmaci originatori (chiamati anche innovatori o, più specificamente di riferimento) ad un prezzo minore. All'atto pratico un farmaco generico ed un farmaco originale sono bioequivalenti, ovvero hanno le stesse garanzie di qualità e sono perfettamente sostituibili ed equivalenti all'interno di un piano terapeutico.

Le differenze tra queste due variazioni sul tema si possono trovare all'interno della composizione degli eccipienti o all'interno delle contesto tecnologico con cui lavorano le fabbriche di produzione.

Il livello di qualità viene assicurato dal monitoraggio attento dell'AIFA, ovvero l'agenzia italiana che si occupa di patrocinare la qualità del farmaco.

Il principale discrimine tra due farmaci che appartengono a queste categorie è dato dal prezzo al dettaglio. Commercializzare un nuovo medicinale richiede estensivi lassi di tempo di scientifica ricerca, capaci di prolungarsi fino ad arrivare a un decennio; a questi tempi vanno aggiunti importanti investimenti che sono completamente a carico delle industrie produttrici. La realizzazione di un farmaco infatti passa dalla scoperta di una molecola alla brevettazione del principio attivo.

Alla scadenza del brevetto tutte le aziende che vogliono possono produrre il medesimo farmaco, senza avere l'obbligo formale di effettuare studi clini e pre-clinici: l'unico requisito da rispettare è la dimostrazione della bioequivalenza.

Il risultato finale è quello di un farmaco speculare ma dal costo inferiore; parlando di punti percentuale il risparmio è stimabile in circa venti punti.

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